milano 1970. Decimo anniversario della fondazione del Nouveau Réalisme
Nel 1970, Pierre Restany e Guido Le Noci, il direttore della galleria Apollinaire, decidono di celebrare, con il concorso della municipalità di Milano, il decimo anniversario della fondazione del gruppo dei Nouveaux Réalistes.
E’ così che il 27 novembre, dieci anni dopo la pubblicazione da parte di Klein del giornale Dimanche 27 novembre 1960, Arman, César, Christo, Dufrêne , Hains, Raysse, Rotella, Saint-Phalle, Spoerri, Tinguely e Villeglé si ritrovano a Milano per l’inaugurazione di una grande esposizione retrospettiva alla Rotonda della Besana.
Nel catalogo: un testo di Pierre Restany sui dieci anni passati, un piccolo fascicolo-depliant per ciascuno dei tredici artisti del gruppo e la pubblicazione di un programma d’azioni-spettacolo rigorosamente seguito.
Il 27, Christo procede all’impacchettaggio del Monumento a Vittorio Emanuele II sulla piazza del Duomo; ma una manifestazione di protesta d’anziani combattenti, cui la municipalità di Milano accoglie le ragioni, lo obbliga a ripiegare sulla statua di Leonardo da Vinci, in piazza della Scala, secondo impacchettaggio cui daranno fuoco, due giorni più tardi, dei gruppuscoli di neofascisti .
La sera dello stesso giorno, una scultura di fuoco è accesa, a memoria di Yves Klein, alla Rotonda della Besana poco prima che Arman provveda alla distribuzione di mini accumulazioni di rifiuti in sacchi di plastica.
Nei due giorni seguenti, sotto la galleria Vittorio Emanuele II, César realizza un'espansione e Niki de Saint-Phalle esegue una sessione di tiro alla carabina su di un Altare.
Il 29, Rotella lacera pubblicamente dei manifesti che aveva fatto appositamente incollare su un grande muro in via Formentini ma l’azione di diversi gruppi contestatari, che li avevano ricoperti di slogan, non gli rendono il lavoro facile.
La sera, in Piazza Duomo, dalla tribuna eretta davanti ad uno strano e gigantesco catafalco viola contrassegnato dalle lettere NR - che intriga i milanesi da qualche settimana - François Dufrêne declama davanti a 5000 persone, con enfasi tutta mussoliniana, la versione italiana del Tombeau de Pierre Larousse. Appena terminato, il grande velo viola cade e appare la Vittoria di Jean Tinguely, un gigantesco fallo dorato ed ornato da pampini che azionato, riempito d’esplosivi e di petardi, in meno di tre quarti d’ora si autodistrugge tra fasci di scintille e sbuffi di fumo.
Mentre questa festa pagana si svolge, un potente raggio luminoso proietta nel cielo e sugli edifici della piazza delle immagini archetipe di Martial Raysse (il contorno di un viso femminile, la croce, la stella, le lettere X, Y, Z) e il suo film, Camembert extra-doux, opera seguita, al ristorante Biffi dalla grande cena per 220 ospiti che Spoerri ha concepito e ordinato.
E’ così che il 27 novembre, dieci anni dopo la pubblicazione da parte di Klein del giornale Dimanche 27 novembre 1960, Arman, César, Christo, Dufrêne , Hains, Raysse, Rotella, Saint-Phalle, Spoerri, Tinguely e Villeglé si ritrovano a Milano per l’inaugurazione di una grande esposizione retrospettiva alla Rotonda della Besana.
Nel catalogo: un testo di Pierre Restany sui dieci anni passati, un piccolo fascicolo-depliant per ciascuno dei tredici artisti del gruppo e la pubblicazione di un programma d’azioni-spettacolo rigorosamente seguito.
Il 27, Christo procede all’impacchettaggio del Monumento a Vittorio Emanuele II sulla piazza del Duomo; ma una manifestazione di protesta d’anziani combattenti, cui la municipalità di Milano accoglie le ragioni, lo obbliga a ripiegare sulla statua di Leonardo da Vinci, in piazza della Scala, secondo impacchettaggio cui daranno fuoco, due giorni più tardi, dei gruppuscoli di neofascisti .
La sera dello stesso giorno, una scultura di fuoco è accesa, a memoria di Yves Klein, alla Rotonda della Besana poco prima che Arman provveda alla distribuzione di mini accumulazioni di rifiuti in sacchi di plastica.
Nei due giorni seguenti, sotto la galleria Vittorio Emanuele II, César realizza un'espansione e Niki de Saint-Phalle esegue una sessione di tiro alla carabina su di un Altare.
Il 29, Rotella lacera pubblicamente dei manifesti che aveva fatto appositamente incollare su un grande muro in via Formentini ma l’azione di diversi gruppi contestatari, che li avevano ricoperti di slogan, non gli rendono il lavoro facile.
La sera, in Piazza Duomo, dalla tribuna eretta davanti ad uno strano e gigantesco catafalco viola contrassegnato dalle lettere NR - che intriga i milanesi da qualche settimana - François Dufrêne declama davanti a 5000 persone, con enfasi tutta mussoliniana, la versione italiana del Tombeau de Pierre Larousse. Appena terminato, il grande velo viola cade e appare la Vittoria di Jean Tinguely, un gigantesco fallo dorato ed ornato da pampini che azionato, riempito d’esplosivi e di petardi, in meno di tre quarti d’ora si autodistrugge tra fasci di scintille e sbuffi di fumo.
Mentre questa festa pagana si svolge, un potente raggio luminoso proietta nel cielo e sugli edifici della piazza delle immagini archetipe di Martial Raysse (il contorno di un viso femminile, la croce, la stella, le lettere X, Y, Z) e il suo film, Camembert extra-doux, opera seguita, al ristorante Biffi dalla grande cena per 220 ospiti che Spoerri ha concepito e ordinato.
Per questa Ultima Cena o Banchetto funebre dei Nouveaux Réalistes, offre ad ognuno dei membri del gruppo la sua "specialità" sotto una forma culinaria. Il menu, in nero e caratteri d'argento, graficamente concepito come come un manifesto di condoglianze, è stato l'ultimo documento che tutti i Nouveaux Réalistes hanno firmato. Per Yves Klein, deceduto da anni, in sua vece l'ex moglie Rotraud appose la firma "x pour Yves".
Ad ogni membro del gruppo era riservato un tavolo dedicato e ognuno di essi aveva la facoltà di invitare 15 persone di suo gradimento. Per Arman, Spoerri crea delle accumulazioni d’anguille, pesci e cosce di rana in gelatina, César, una compressione di 50 kg di bonbon al liquore e budino, in carta argentata. Agli ospiti di Christo, viene servito un menu "al cartoccio" con carne, verdure e patate bollite con la pelle "imballate" in un foglio di alluminio. Per Dufrêne, una zuppa lettrista, di lettere dell'alfabeto. A Hains, un "entremets de la Palissade" una torta di noci rotonda delle dimensioni di un metro, decorata da mille candele (Milano = Mille ans) e circondata da un recinto che richiame le sue "palissades" fatto di biscotti alla lingua di gatto. Per Niki de Saint-Phalle, in omaggio ai suoi famosi "Tirs" , una speciale Nana ice-cream nel cui interno caramelle al liquore nascoste venivano fatte "esplodere" quando venivano colpite con lanci di freccette. A Raysse, un nécessaire per trucco in marzapane, Rotella, la replica zuccherata del bidone d’olio Shell che porta il suo nome, Tinguely, un dolce farcito di palloni in membrana naturale, Villeglé, delle moules Saint-Jacques au gratin Mahé. Per Deschamps, assente, una mostrina militare commestibile di un metro. In ricordo di Yves Klein, Spoerri commissiona ad un pasticciere la ricostruzione commestbile di Ci-gît l’espace (qui giace lo spazio) una spugna blu fatta di meringa e rose rosse di marzapane adagiate su una base di torta ricoperta di foglia d'oro. Quanto a Pierre Restany, quale "Papa" spirituale del movimento, riceve da Spoerri una magnifica tiara pontificale di pan di Spagna alta 70 cm.
E’ così che, quella sera, tutti si riconobbero in questi nuovi approcci… digestivi del reale.
Ad ogni membro del gruppo era riservato un tavolo dedicato e ognuno di essi aveva la facoltà di invitare 15 persone di suo gradimento. Per Arman, Spoerri crea delle accumulazioni d’anguille, pesci e cosce di rana in gelatina, César, una compressione di 50 kg di bonbon al liquore e budino, in carta argentata. Agli ospiti di Christo, viene servito un menu "al cartoccio" con carne, verdure e patate bollite con la pelle "imballate" in un foglio di alluminio. Per Dufrêne, una zuppa lettrista, di lettere dell'alfabeto. A Hains, un "entremets de la Palissade" una torta di noci rotonda delle dimensioni di un metro, decorata da mille candele (Milano = Mille ans) e circondata da un recinto che richiame le sue "palissades" fatto di biscotti alla lingua di gatto. Per Niki de Saint-Phalle, in omaggio ai suoi famosi "Tirs" , una speciale Nana ice-cream nel cui interno caramelle al liquore nascoste venivano fatte "esplodere" quando venivano colpite con lanci di freccette. A Raysse, un nécessaire per trucco in marzapane, Rotella, la replica zuccherata del bidone d’olio Shell che porta il suo nome, Tinguely, un dolce farcito di palloni in membrana naturale, Villeglé, delle moules Saint-Jacques au gratin Mahé. Per Deschamps, assente, una mostrina militare commestibile di un metro. In ricordo di Yves Klein, Spoerri commissiona ad un pasticciere la ricostruzione commestbile di Ci-gît l’espace (qui giace lo spazio) una spugna blu fatta di meringa e rose rosse di marzapane adagiate su una base di torta ricoperta di foglia d'oro. Quanto a Pierre Restany, quale "Papa" spirituale del movimento, riceve da Spoerri una magnifica tiara pontificale di pan di Spagna alta 70 cm.
E’ così che, quella sera, tutti si riconobbero in questi nuovi approcci… digestivi del reale.
Pubblicato in: 1960 LES NOUVEAUX REALISTES catalogo esposizione M.A.M. Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris. 1986, (tradotto dal francese)