Raymond hains
Nato il 9 novembre 1926 a Saint-Brieuc (Francia) morto a Parigi l'8 ottobre 2005
1945. Si iscrive all’atelier di scultura dell’École des Beaux-Arts di Rennes, dove incontra Jacques de la Villeglé. Arriva a Parigi in ottobre, collabora con E. Sougez ai servizi fotografici di France Illustration. 1946-47. Prime fotografie astratte eseguite a mezzo di un riflettore circolare fornito di piccoli specchi che demoltiplicano gli oggetti. Pubblicazione di una delle sue foto in Plaisir de France (marzo 1948). Scoperta dei vetri scanalati ed invenzione di un obiettivo scanalato, l’hypnagogoscope. 1948. Prima esposizione a Parigi delle Photographies hypnagogiques alla Galerie Colette Allendy di Parigi. Incontro con Camille Bryen che espone nella stessa galleria. 1949. Stacca il suo primo affiche lacerato. Acquista una camera 16 mm e gira con Villeglé Loi du 29 juillet 1881. Assieme, realizzano un Affiche lacérée: Ach Alma Manetro. Primi cortometraggi tra i quali Saint-Germain-des-Prés-Colombiens, film che inizia con l’immagine di una palizzata ricoperta di manifesti lacerati. Esposizione di fotografie Hypnagogiche alla librairie des Nourritures Terrestres, a Rennes. 1950. Inizia con Villeglé il film astratto a colori Pénélope (1950-1954) rimasto incompiuto. Inventa il concetto di ultra-lettera e si dedica alle lettres éclatées (lettere frantumate) per mezzo di vetri scanalati. Assiste ad un recital di poemi lettristi di François Dufrêne. 1952. Pubblica Quando la fotografia diventa l’oggetto nel n°5 di Photo Almanach Prisma 1953. In collaborazione con Villeglé, deforma in ultra-lettere una poesia Hépérile da un poema fonetico di Camille Bryen che pubblicano con il titolo di Hepérile éclaté. Hépérile éclaté. 1954. Incontra nuovamente François Dufrêne, in seguito, grazie all’intermediazione dello stesso, incontra Yves Klein. 1955. Pubblicazione di un estratto del trattato Flagrant Dali nella rivista Combat. 1957. In aprile alla Galleria Colette Allendy di Parigi fa conoscenza di Deschamps in occasione della sua mostra in collettiva con Paul Berthold e Henriette Grindat. In maggio Sempre da Colette Allendy prima retrospettiva, assieme ad Villeglé, di affiche lacerati con il titolo Loi du 19 juillet 1881 o Le lyrisme à la sauvette. 1959. Al Salon des Réalités Nouvelles, espone un affiche pubblicitario lacerato dal titolo Retrait à vue. Alla prima Biennale di Parigi espone la Palissade des emplacements résérvés. Il curatore Georges Noël riunisce nella stessa sezione "informale" i manifesti strappati di Hains, Dufrêne e Villeglé con dei pittori astratti. Partecipa ai colloqui della Biennale. La critica scopre allora il discorso "hainsiano", i suoi giochi di parole, le sue deviazioni di senso. Mostra collettiva di Dufrêne, Hains e Villeglé alla Galerie Pont-Royal di Parigi. 1960. Al Salon Comparaison, Hains, già soprannominato "Raymond l’abstrait" e diventato dopo la Biennale l’astrazione personificata della palizzata, espone un illustrazione dall’Enciclopedia Clarté, di una ricetta di pasticceria: L’entremêts de la palissade, un contorno circolare di wafers che rinchiude una cupola di crema ricoperta di lamponi. Etudes aux Allures è il nuovo nome del film Pénélope dopo la sonorizzazione di alcuni passaggi del film da parte di Pierre Schaeffer. Firma della dichiarazione costitutiva del Nouveau Réalisme ed inizio della sua partecipazione a tutte le manifestazioni del gruppo. Prima esposizione collettiva Les Nouveaux Réalistes alla Galleria Apollinaire di Milano con opere di Arman, Dufrêne, Hains, Klein, Tinguely e Villeglé. Per l'occasione realizza la copertina del catalogo in lettere frammentate. 1961. Partecipa a Il Movimento nell’arte allo Stedelijk Museum, Amsterdam poi al Moderna Museet, Stoccolma e Louisiana Museum, Humlebaek. Alla Galerie J, presenta delle lamiere galvanizzate conservanti la traccia degli affiche strappati. Esposizione personale di affiches politici lacerati dai passanti: La France déchirée sempre alla Galerie J. In luglio a Nizza: Primo festival del Nouveau Réalisme alla Galerie Muratore, Hains realizza una degustazione di Entremets de la palissade. Partecipa a The Art of Assemblage al Museum of Modem Art, New York poi a Dallas e a San Francisco. 1962. Esposizione personale di lamiere e di affiche lacerati alla galleria Handschin a Basilea. Esposizione personale di affiche lacerati alla galleria Aujourd’hui, Bruxelles. 1963. Al Salon Comparaisons, presenta il Néo-Dada emballé o l’art de se tailler en palissade derivato da un bozzetto di Christo. Prende distanza dal Nouveau Réalisme e dalla critica. Viaggio iniziatico a Lapalisse (dipartimento dell’Allier) in occasione di uno spettacolo di suoni e luci in onore di Jacques de Chabannes Monsieur de la Palice. Nella località fa la scoperta delle scatole di confetti ripieni Spécialités les Lapalissades che poi esporrà da H. Legendre. 1964. Deforma con i vetri scanalati delle scale optometriche da ottico. Frantuma tipograficamente il testo di P. Restany Il Nouveau Réalisme e il battesimo dell’oggetto nel catalogo del Salon Comparaisons. Alla Galleria del Leone a Venezia espone una scatola di fiammiferi gigante illustrata dalla fiaba l’âne vetu de la peau de lion. Realizzazione dei personaggi Seita e Saffa. 1965. Espone da Iris Clert a Parigi. Alla galleria Apollinaire di Milano espone dei manifesti strappati alla Biennale di Venezia del 1964: La Biennale déchirée de Raymond Hains. 1966. Il numero di settembre di Life Magazine dedica la copertina alle ultime creazioni "pop" di Yves Saint Laurent. Le modelle nel servizio fotografico posano accanto agli ultimi lavori di Hains. 1968. Vive a Venezia fino al 1971. Espone Biennale éclatée alla galleria dell’Elefante a Venezia, in questa esposizione presenta in particolare su dei pannelli in fibra di plastica le copertine, deformate con i vetri scanalati, dei cataloghi di ogni padiglione nazionale della Biennale 1964. 1970. Partecipa a Documenta IV a Kassel con tre grandi scatole di fiammiferi e al decimo anniversario del Nouveau Réalisme a Milano con la Tarte de Milan una torta gigantesca di mille candeline. Esposizione alla galleria Sant’Andrea di Milano. La galleria Blu di Milano realizza il suo Disque Blu pour Saffa. 1971. Ritorna a Parigi. Inizio dell’epoca detta Delage. 1972. Partecipa a Douze ans d’art contemporain en France, al Grand Palais a Parigi. 1973. Esposizione Saffa e Seita alla galleria della Trinità a Roma. 1975. Secondo viaggio a Lapalisse in occasione delle riprese del film di Adrien Maben e Otto Hahn sui Nouveaux Réalistes. 1976. Retrospettiva di Hains al Centre National d’Art Contemporain a Parigi, battezzata da Hains La Chasse au C.N.A.C.. Esposizione personale Les Palissades de Beaubourg (palizzate in materia plastica) alla Galerie Verbeke, Parigi. L’Art à Vinci, galleria Lara Vincy, Parigi e partecipazione a Beautés Volées al Musée de Saint Etienne. 1981. Partecipa all’esposizione Bryen éclaté, Musée des Beaux-Arts, Nantes. 1982. Nell’esposizione retrospettiva dei Nouveaux Réalistes a Nizza, espone dei foto-rebus composti da oggetti trattanti la storia del movimento: libri di Pierre Restany, bonbons monogold, confetture Les vérités de La Palisse, ecc. 1983. A Parigi, alla galleria Eric Fabre, espone Le monochrome dans le métro. Ricostruzione parziale di una stazione di métro con un pannello d’affissione ricoperto di carta blu. 1991. A Milano alla Rotonda della Besana, l’objet de la Sculpture, esposizione consacrata alla scultura francese contemporanea, dove Hains espone la foire des ski, una "palizzata" composta interamente da sci. 2000. In estate a Nizza presenta una serie di lavori realizzati al computer stampati su tela: Macintoshages. 2001. Retrospettiva Raymond Hains, J'ai la mémoire qui planche, al Centre Georges Pompidou di Parigi. 2005. Si spegne a Parigi l'8 ottobre, all'età di 79 anni 2013. Dechamps - Hains. Musée de l'Hospice Saint-Roch, Issoudun, Francia. Retrospettiva omaggio da parte dell'amico Deschamps |
Lo scritto
Pierre Restany L’invenzione della palissade (...). L’attività di Hains si svolge secondo due direttive fondamentali. Vi si osserva dapprima un’intenzione estetica che si afferma progressivamente. La ricerca di una forma libera, specifico prodotto della lacerazione, è portata all’estremo. Nasce così una serie di forme accentrate e condensate che evocano l’ala di un uccello, il ricco piumaggio di un pappagallo, lo sviluppo irregolare di una spirale, su fondi monocromi. I colori sono vivi e cangianti, a volte fino alla lussuria, ma la visione di Hains non è limitata ad un rigido sistema di richiami estetici. In contrasto con queste forme ordinate naturalmente, alcune lacerazioni hanno l’aspetto di spazi impressionisti, con note frammentarie diffuse sull’estensione della superficie. Di qualunque tipo possano essere le analogie plastiche suscitate da queste immagini nello spettatore, esse non sono belle solo in quanto richiamano dei Matisse, dei Mathieu o dei Fautrier, ma per una loro specifica originalità: nessuna tecnica tradizionale potrebbe produrne di simili (pittura, incisione, disegno, stampa). Hains, tuttavia, ama gli incontri fortuiti con l’arte dei pittori come fattore supplementare di complessità per l’immagine scomposta della lacerazione. (continua) |